La creatività ... in fashion. Ritorno all'eleganza
(di Vanessa Valentinuzzi) Intervista a Priscilla Costantini della Yes wedding planner
Roma, autunno. Le foglie sono rosse e fanno da raffinato tappeto alle strade della città. Al telefono con la mia migliora amica.
- Vane ci sono due novità.
- Quali?
- Io e Luca torniamo insieme. E lui mi ha chiesto di sposarlo.
- E tu?
- E io ho detto sì.
- Abito Vintage?
- Lo sai, l'ho sempre sognato.
La missione è delicata. Accontentare la tua migliore amica farebbe impallidire anche la ricerca di un vestito per Kate Midlleton.
Ma so che posso rivolgermi ad una sola persona: Priscilla Costantini. Donna forte e volitiva ha fatto dell'eleganza un punto di forza dell'imprenditoria femminile. Come a dire, fare affari in punta di tacco dodici funziona sempre. Così inventa un modo nuovo di proporre gli abiti da sposa con un'iniziativa coraggiosa che denota spumeggiante mentalità aperta: un evento nell'evento che consiste nel far sfilare abiti da sogno ricreati su modelli originali da Enrica Biscossi, costumista per le fiction "Le Sorelle Fontana" e "Sissi".
Si tratta di otti abiti ricostruiti attraverso un lavoro di ricerca preciso. E per scegliere il vestito giusto vado a trovarla a Roma. Il suo progetto è cominciato come un sogno.
Uniteci due donne intraprendenti, ago, filo e taffetà e tanto cuore ed ecco che l'idea di proporre abiti introvabili diventa un modo per vivere della propria passione.
"Volevo ritornare a quell'eleganza custodita in un dettaglio. Evocare ed incuriosire con una bellezza distante da noi per tempo, ma con immutato stile". Mi spiega Priscilla.
"I miei vestiti vengono utilizzati per una sfilata al momento dell'aperitivo durante il matrimonio". Azzardato. Penso subito che la mia amica non accetterebbe mai di dividere quel giorno con delle modelle.
"Mantengo sempre la centralità della sposa, scegliamo la tipologia di sfilata, gli abiti e l'epoca e facciamo sfilare come ultima uscita proprio lei. E' un percorso che si dipana attraverso l'eleganza dei tempi e culmina con l'uscita della sposa sulla passerella e darà lei a scegliere se sfilare con il suo abito o giocare ad indossarne un altro". E' un gioco culturale, una macchina del tempo a servizio della storia della moda che ci consente di respirare un'altra epoca; è un racconto che affabula attraverso stoffe come sogni e brillanti come stelle.
"Sono gocce di cultura inserite in un decor".
"La sfilata la possiamo fare anche in occasione di un aperitivo", mi spiega Priscilla. La ricerca e la cura che richiede la realizzazione di un vestito di alta moda, interamente realizzato a mano ed unico, ci invita a fermare i nostri istanti preziosi per riempirci gli occhi di armonia; attorno a questi abiti c'è una magia che mi fa venir voglia di lasciarci avvolgere dal potere delle cose belle.
In un mondo dove tutto si consuma velocemente, abbiamo bisogno di fermarci per rimanere estasiati di fronte ad un guantino di pizzo e ai toni pastello di un abito per non perdere mai il gusto del drappeggio custodito nell'anima. Il mistero di un sottile velo, nasconde la più grande forza femminile: muoversi con grazia, sempre.
Si ringraziano:
Federica Musmeci di Fine Art Wedding
Nabis Studio Fotografico
YourWayManagement di Emanuela Corsello